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Pubblicata la monografia Vincenzo Vicari fotografo. Il Ticino che cambia

20 agosto 2020
Pubblicata la monografia Vincenzo Vicari fotografo. Il Ticino che cambia

Vincenzo Vicari fotografo. Il Ticino che cambia, a cura di Damiano Robbiani, testi di Antonio Mariotti, Damiano Robbiani, Gianmarco Talamona e Nelly Valsangiacomo, progetto grafico e sequenza immagini di Alberto Bianda, edito da Città di Lugano / Casagrande / Scheidegger & Spiess, luglio 2020, pp. 352

Il volume attinge a oltre cinquant’anni di attività che hanno visto operare Vincenzo Vicari in più ambiti – dal ritratto in studio alla fotografia di cronaca, dalle riprese aeree e di paesaggio alla rappresentazione dei vari settori lavorativi – documentando con 300 fotografie in bianco e nero e a colori, in gran parte inedite o poco conosciute, la trasformazione del territorio ticinese e della sua gente confrontata in particolar modo con l’avvento della modernità e gli stili di vita ad essa associati. I saggi di Damiano Robbiani, Gianmarco Talamona, Antonio Mariotti e Nelly Valsangiacomo completano l’opera inquadrando il lavoro di Vicari nel suo contesto storico e offrendoci così un capitolo finora inedito della storia della fotografia svizzera.

Pur non essendo concepito come un catalogo, il volume uscirà a margine delle esposizioni dedicate a Vincenzo Vicari previste tra l’autunno 2020 e la primavera 2021. È insieme un libro su Vicari e un libro sul Ticino del XX secolo. Se da una parte si vuol rendere conto della qualità e della varietà del lascito fotografico di Vicari, come della sua vitalità imprenditoriale, dall’altra l’idea è di “far lavorare” il suo lascito in favore di una migliore comprensione storica e culturale di quello che è stato il suo territorio d’azione.

Il libro è pensato prima di tutto per la diffusione in libreria. Per questo si è pensato a un formato relativamente piccolo (165 base x 240 altezza mm), a una carta leggera (usomano piuttosto che patinata), e a una confezione raffinata ma non troppo (cartonata semirigida senza sovraccoperta). Si prevedono due edizioni separate, italiano e tedesco, che usciranno per i tipi delle Edizioni Casagrande di Bellinzona e della casa editrice zurighese Scheidegger & Spiess, tra le più rinomate nell’ambito della fotografia.

Struttura del libro:

Damiano Robbiani, Il fotografo e il suo archivio

Il testo introduttivo curiosa nell’archivio di Vincenzo Vicari. Lì è possibile conoscere la struttura della produzione fotografica, le tecniche impiegate e i soggetti di predilezione, e si diventa consapevoli della materialità dei supporti. Le priorità del fotografo, desunte dalla organizzazione del suo archivio, dettano le piste per la valorizzazione del fondo.

Fotografie di Vincenzo Vicari

La selezione di fotografie assume l’eterogeneità della produzione di Vincenzo Vicari come punto di forza. La ripartizione in cinque capitoli cronologici (1930-39; 1940-49; 1950-59; 1960-69; 1970-91) riunisce immagini realizzate con diversi intenti (dalle fotografie per le industrie ai ritratti, dalla cronaca alla fotografia aerea) e illustra un Ticino in movimento, una realtà che cambia, con i suoi contrasti e le sue contraddizioni ma anche alcune scelte assunte. Vincenzo Vicari legge e documenta il Ticino del suo tempo: da quello inaspettato a quello da cartolina. Spesso i diversi piani si sovrappongono: è un Ticino poliedrico, dalle mille sfaccettature. Salvo rari casi, più frequenti a inizio carriera, il suo sguardo non è né celebrativo né lirico, ma documenta con solidità, anche tecnica, la realtà. Questa complessità difforme che caratterizza la fotografia di Vincenzo Vicari rimanda a una rete di relazioni fittissima, al suo fiuto commerciale e permette di illustrare a 360 gradi oltre mezzo secolo di storia ticinese.

Gianmarco Talamona, Ritratto/autoritratto

Il contributo ripercorre la vita professionale del fotografo partendo dalle innumerevoli e sistematiche fonti che Vicari ha voluto lasciarci. Ne emerge il ritratto del “Fotografo ticinese”, dall’indiscutibile abilità tecnica e dal notevole spirito imprenditoriale, che ha esercitato un’indubbia influenza sul mondo della fotografia del nostro Cantone.

Antonio Mariotti, Il fotografo dappertutto. I libri “cantonali” di Vincenzo Vicari

Le fotografie di Vincenzo Vicari sono la memoria visiva della trasformazione del territorio nel corso del Novecento. Immagini che sono state riprodotte su riviste e giornali dell’epoca e che hanno trovato spazio anche tra le pagine dei numerosi libri illustrati di cui Vicari è stato l’artefice e, in alcuni casi, anche l’editore. Un’attività all’interno della quale si mischiano aneliti artistici e spirito imprenditoriale, sotto il segno di una professionalità che è sempre in primo piano.

Nelly Valsangiacomo, Dietro la cinepresa

Vincenzo Vicari si è presto lanciato nella produzione di documentari e brevi film, che già negli anni Trenta proietta fuori dallo studio di Viale Carlo Cattaneo a Lugano. Alcune sue opere ottengono riconoscimenti a livello nazionale e, più tardi, fonda il Circolo dei cineamatori di Lugano. Nel 1954 realizza i primi filmati di cronaca destinati alla Televisione della Svizzera italiana, che trasmette da Zurigo.